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ASD GIGI ORLANDINI
Modello Organizzativo e di Controllo dell’Attività Sportiva
Modello Organizzativo e di Controllo dell’Attività Sportiva
News pubblicata il 27-12-2024
Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dalla ASD GIGI ORLANDINI, con sede legale in Piazza Commestibili 14 in Mesagne (Br) (di seguito per brevità anche solo “ASD”), come previsto dal comma 2 dell’art. 16 del d.lgs. n. 39/2021,anche  tenendo conto del comma 6 dell’art. 33 del d.lgs. 36/2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dalla FIGC e dagli EPS
 Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI e le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguardinge nonché dalle integrazioni richieste dagli Enti di affiliazione
Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD          , indipendente dalla disciplina sportiva praticata.
 
Art. 1 – Finalità
  1.Il presente documento disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 sui Tesserati, specie se minori d’età nell’ambito della ASD GIGI ORLANDINI.

  2. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati costituisce unvalore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.

Art. 2 – Campo di applicazione
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
   a) i tesserati della ASD GIGI ORLANDINI  
 b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la ASD;
  c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la ASD.
 
Art. 3 - Diritti e doveri
A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:
   • a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;
   • alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
    • a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.

I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e il collegato Codice di condotta.
Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti al rispetto dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza nell’ambito di competizioni, allenamenti, condivisione di spazi comuni come gli spogliatoi e, in generale, nei rapporti con gli atleti, i tesserati, i dirigenti, gli allenatori e staff tecnico della propria e delle altre Associazioni e Società Sportive.

Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti ad adottare comportamenti
conformi ai seguenti principi:
  1. Garantire un ambiente basato sui principi di uguaglianza e sulla tutela della libertà, della dignità e dell'integrità personale.
  2. Assicurare a ogni Tesserato attenzione, impegno, rispetto e dignità, senza discriminazioni di età, etnia, status sociale, orientamento politico, credo religioso, genere, orientamento sessuale, disabilità o altre caratteristiche.
  3. Prestare particolare attenzione a situazioni di disagio, sia percepite direttamente che apprese indirettamente, con particolare riguardo alle circostanze coinvolgenti i minori.
  4. Segnalare prontamente qualsiasi circostanza di interesse ai genitori o tutori legali o agli enti di vigilanza designati.
  5. Rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della ASDe/o il Safeguarding Office degli Enti Affilianti nel caso sospetti o rilevi condotte conformi ai criteri del presente documento.
  6. Garantire lo svolgimento dell'attività sportiva rispettando lo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo degli atleti, considerando i loro interessi e bisogni.
  7. Pianificare e gestire l'attività, anche durante gli spostamenti, adottando soluzioni organizzative e logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati.
  8. Ottenere e conservare l'autorizzazione scritta dei genitori o tutori legali per gli atleti minorenni qualora si programmino allenamenti individuali o in orari non abitualmente frequentati.
  9. Prevenire, durante gli allenamenti e le competizioni, ogni forma di comportamento o condotta descritta nel presente documento attraverso azioni di sensibilizzazione e controllo.
  10. Informare chiaramente i partecipanti all'attività sportiva che apprezzamenti, commenti o valutazioni non strettamente correlati alla performance sportiva e non inclusi nei parametri definiti nel presente documento possono ledere la dignità e il rispetto della persona.
  11. Favorire la parità di genere nella rappresentanza, nel rispetto delle normative vigenti. 
Art. 4 - Comportamenti rilevanti
Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:

l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, l’aggressione verbale, la minaccia, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;

l’abuso fisico: qualunque condotta consumata, tentata o minacciata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (anche al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati e/o infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti ivi comprese quelle anti doping;

la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo.
Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;

l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il  tesserato in condizioni e contesti non appropriati;

la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo  ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;

l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;

l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume o all'ordine pubblico;

il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate o comunque riguardanti la sfera personale del tesserato, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);

i comportamenti discriminatori;  qualsiasi comportamento finalizzato a  conseguire un effettodiscriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale o politico.

I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi,e-mail, social network e blog.

Art.5 -Certificazioni per i collaboratori dell’associazione
1.    L’Associazione prima di assegnare un incarico, sia remunerato che volontario, che preveda un contatto diretto e continuativo con minori deve procedere all’acquisizione del certificato del Casellario giudiziale richiesto del datore di lavoro, secondo l'art. 25-bis D.P.R. 313/2002, introdotto dal d.lgs. 39/2014 lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile (cosi detto certificato antipedofilia).In attesa del rilascio e del deposito del certificato è obbligatorio sottoscrivere un’autocertificazione sostitutiva del certificato medesimo.

2.    Ogni collaboratore, dirigente, socio e volontario che svolge la propria attività per L’Associazione deve visionare e sottoscrivere il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e il collegato Codice di Condotta impegnandosi a rispettarne i dettami, con particolare attenzione alle eventuali sanzioni applicate.
 
Art. 6   - Misure di prevenzione
Uso degli spazi della ASD
  • Presso le strutture in gestione o in uso all’Associazione devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio; in particolare devono essere predisposti spogliatoi e servizi igienici divisi tra personale tecnico e atleti e, per questi ultimi, devo essere previsti spazi separati a seconda del genere.
  • Deve essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso alla ASDdurante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati, senza che ciò possa interferire con il regolare svolgimento delle attività.
  • Durante le sessioni di allenamento, di prova o di competizione è fatto divieto agli allenatori, ai dirigenti, al personale medico (salvo urgenze sanitarie), ed in generale a tutti i soggetti diversi dagli atleti di accedere agli spogliatoi ed ai bagni a questi ultimi riservati, ad eccezione
  • Durante le sessioni di allenamento o di prova o di competizione non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori o assistenti/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e, comunque, solo per eventuale temporanea assistenza a tesserati e tesserate sotto i 6 anni di etào con disabilità motoria o intellettivo/relazionale.
  • In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria è consentito al medico sociale o, in caso di manifestazione sportiva, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera); in caso di atleti minorenni sarà necessaria sempre anche la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o suo incaricato.
È fatto divieto ad allenatori e staff di svolgere allenamenti singoli o al di fuori dei giorni e orari previsti per gli allenamenti collettivi. Laddove l’allenamento singolo Parimenti, anche le visite mediche o fisioterapiche dovranno essere svolte con le medesime modalità.

Allenamenti
  • fosse necessario per la preparazione dell’atleta, si dovrà svolgere in presenza di almeno due tecnici oppure un tecnico e un assistente e, se si tratta di atleti minori, alla presenza di almeno uno dei genitori o previa autorizzazione degli stessi.

Trasferte
  • In caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere, bagni e spogliatoi, suddivisi per genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore.
  • Qualora non fosse possibile suddividere gli spazi tra atleti ed atlete minorenni, entrambi i genitori o chi ne fa le veci dovranno rilasciare espressa autorizzazione scritta in tal senso.
  • Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.
  • Per l’adesione alle trasferte di atleti minorenni sarà sempre necessaria la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o, in alternativa, espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.
  • È obbligatorio l’affiancamento all’allenatore/tecnico di almeno un altro membro dello staff durante tutti gli spostamenti degli atleti compresi quelli per raggiungere gli hotel e il campo da gioco. Se trattasi di atleti minorenni sussiste, altresì, l’obbligo di espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci. 

Art. 7 – Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
  1.Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6,del d.lgs.. n. 36/2021, la ASD GIGI ORLANDINInomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica agli Ente di affiliazione all’atto di affiliazione e riaffiliazione.

  2.Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni deve essere nominato, dal Consiglio direttivo della ASD, tra persone di comprovata moralità e competenza nel rispetto dei criteri di autonomia e indipendenza anche nei confronti della organizzazione sociale. Non deve aver riportato condanne penali passate in giudicato per reati non colposi a pene detentive superiori ad un anno ovvero a pene che comportino l’interdizione dai pubblici uffici superiori ad un anno; e non deve aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitivecomplessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o diorganismi sportivi internazionali riconosciuti.

  3.La nomina del Responsabile è comunicata – nominativo e contatti -   mediante affissione presso la sede della ASDe pubblicazione sul sito (se in essere); viene inoltre comunicata agli Entidi affiliazione secondo le modalità da questo previste.

  4.Il Responsabile dura in carica 1 anno (ovvero fino al 30/06/2025), e può essere riconfermato.

  5.In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per
dimissioni o per altro motivo, la ASD provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo responsabile

  4.La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, con provvedimento motivatodell’organo preposto della ASD. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al SafeguardingOfficerdegli Entidi affiliazione. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.

     5.Il Responsabile è tenuto a:
  • vigilare sulla corretta applicazione e aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codicidi condotta adottati;
  • adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza (c.d. “ quick-response”),perprevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazionenonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
  • segnalare al SafeguardingOfficerdella FIGC e degli EPS– secondo le modalità da questo previste - eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
  • formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche della ASD;
  • valutare annualmente le misure dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito della propria ASD, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di talevalutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
  • partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dagli Enti di affiliazione
     
Art. 8 – Dovere di segnalazione – tutela dei segnalanti e delle vittime
Chiunque venga a conoscenza o sospetti comportamenti rilevanti ai sensi del precedente art. 4 e che coinvolganoTesserati, specie se minorenni, è tenuti a darne immediata comunicazione al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni  dell’ASD GIGI ORLANDINI e/o al SafeguardingOfficerdalla FIGC e dagli EPSsecondo le procedure da essi stabiliti e regolamentate. 
In caso di gravi comportamenti lesivi la ASD deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine.
L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:
  • presentato una denuncia o una segnalazione;
  • manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
  • assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
  • reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
  • intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding. 
Art. 9 – Diffusione e formazione
  1.La ASD, anche avvalendosi del supporto del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e del Codice di condotta atutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione tra i propri Tesserati, i collaboratori e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sonocoinvolti nell’attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la pienaapplicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme.

  2.Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità, e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivodella collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società o che ne richiederà il rispettoprevedendo, in caso di inosservanza, adeguate sanzioni disciplinari o contrattuali.

  3. La ASDdeve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.

  4. La ASDdeve prevedere adeguate misure per la diffusione o l’accesso a materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.

  5. La ASDdeve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive.

  6. Con cadenza periodica la ASD predispone, iniziative di informazione e formazione – anche partecipando alle azioni attivate dagli Enti di affiliazione -  volti a far conoscere ai propri tesserati, collaboratori e altri soggetti coinvolti nelle attività  i principi fondamentali da rispettare e le politiche di prevenzione adottate.
 
Art. 10-  Tutela della privacy
A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale per i minori), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e i soci dell’Associazione all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di dati personali comprese le eventuali immagini o filmati, deve essere sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR).
Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso espresso.
Per tutto quanto non espressamente richiamato, si rinvia alla normativa vigente in materia. 
 
Art. 11 - Sanzioni 
E’ prevista l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carattere sportivo endoassociativo a carico di coloro che tengano un comportamento non conforme al Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e al collegato Codice di Condotta.
Fatte salve le azioni e i provvedimenti del Safeguarding Office nazionaledalla FIGC e dagli EPSe, degli Organi di Giustizia degli Enti di affiliazione, le sanzioni tengono conto dei  rapporti intercorrenti tra il soggetto e la ASD  (es. tesserati e tesserate, soci, volontari, collaboratori retribuiti), facendo riferimento alle normative statali vigenti, allo statuto associativo, agli eventuali regolamenti interni della ASD , al regolamento dalla FIGC e dagli EPScui integralmente si rimanda costituendo parte integrante del presente modello.
Si precisa che il predetto sistema sanzionatorio afferisce l’ordinamento sportivo, pertanto le relative sanzioni disciplinari sportive applicate non sostituiscono in alcun modo le sanzioni comminate in forza dell’ordinamento statale nei confronti dei responsabili della commissione di reati. 
 
Art. 12 – Norme finali
  1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dallaGiunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvatidall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di safeguarding ovvero le sue raccomandazioninonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni degli Enti di affiliazione
  2. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo statuto associativo, agli eventuali regolamenti interni della ASD,  allo Statuto degli Enti di affiliazione, al Regolamento degli organismi sportivi affilianti, per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni e alle normative statali vigenti.
  3. Il presente modello, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione

CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

I destinatari del presente Codice di condotta sono gli istruttori, i tecnici, i dirigenti, i collaboratori a qualsiasi titolo, livello e qualifica, i lavoratori ed i volontari della ASD GIGI ORLANDINI con sede legale in Piazza Commestibili 14 a Mesagne (Br)
I soggetti sopra indicati sono responsabili della crescita dei giovani allievi e tesserati nonché della creazione di un ambiente positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva. A tal fine, sono chiamati a dare il buon esempio e ad essere un modello di riferimento.
Tutti i soggetti sopra indicati, che hanno un contatto diretto con allievi e tesserati minorenni, sono obbligati a rispettare il Codice di condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione. Ogni presunta violazione del Codice di condotta deve essere segnalata al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazionidella ASD e verificata secondo quanto stabilito dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva.
 
  1. NESSUNO ESCLUSO:
  • Rispettiamo la dignità e l'integrità di tutte le persone coinvolte nelle attività della ASD sportiva, senza discriminazioni di alcun genere.
  • Trattiamo tutti con cortesia, gentilezza e rispetto, evitando linguaggio offensivo, comportamenti intimidatori o abusivi.
  • Creiamo attività tese a promuovere l’inclusione attraverso lo sport.
 
  1. SENSIBILIZZAZIONE, SICUREZZA E BENESSERE:
  • Garantiamo a tutti i soggetti che operano nella ASD di vare ben chiari i concetti di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
  • Mettiamo al primo posto la sicurezza e il benessere di tutti i tesserati, specie se minori, adottando misure appropriate per prevenire abusi, molestie o qualsiasi forma di danno.
  • Rispettiamo i diritti e le opinioni degli altri, fornendo un ambiente in cui ci si senta liberi di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati.
 
  1. COMPORTAMENTI NON VERBALI:
  • Chiediamo a tutti i lavoratori sportivi e volontari della ASD di tenere comportamenti professionali ed appropriati ed inoltre, in tutte le interazioni con i tesserati, di evitare qualsiasi forma di contatto fisico inappropriato.
  • Garantiamo che tutti i comportamenti inappropriati siano tempestivamente interrotti e che si propenda immediatamente verso comportamenti trasparenti e rispettosi.
 

     4. INFORMAZIONI, COMUNICAZIONI E PRIVACY:
  • Informiamo tutti i tesserati circa i contatti del Responsabile contro abusi violenze e discriminazioni  nominato dalla ASD GIGI ORLANDINI, nonché i contatti dl Safeguarding Office degli Enti di affiliazione
  • Comunichiamo in modo chiaro, aperto e rispettoso con i partecipanti, genitori, colleghi ed in generale con tutti i tesserati della ASD fornendo, fornendo tutte le indicazioni necessarie affinché possano procedere ad una eventuale segnalazione secondo direttive e regolamenti del Responsabile contro abusi violenze e discriminazioni nominato dalla ASD e dalla FIGC e dagli EPS
  • Rispettiamo la privacy dei tesserati coinvolti e garantiamo la riservatezza delle informazioni personali o sensibili acquisite.
 

     5. FORMAZIONE:
  • Partecipiamo e promuoviamo programmi di formazione e sensibilizzazione sul tema delle politiche di safeguarding e sulla lotta contro ogni abuso, violenza e discriminazione per acquisire competenze e conoscenze necessarie per prevenire e rispondere agli abusi.
  • Riconosciamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità nel proteggere i tesserati e segnalare qualsiasi preoccupazione o sospetto di abuso al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD.
  

     6. DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI E TESSERATE:
  • Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i tesserati e tesserate:
  • comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri tesserati e tesserate;
  • astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
  • garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati e tesserate, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
  • impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati e tesserate nei percorsi educativi e formativi;
  • impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
  • instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o con i soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati;
  • prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
  • affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o agressivi
  • collaborare con gli altri tesserati e tesserate nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni   del ASD situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
 
    7. DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E TECNICI:
Gli allenatori, i dirigenti, i componenti dello Staff  sono obbligati a rispettare con particolare scrupolo il Codice di Condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione.

Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico dei dirigenti sportivi e dei tecnici:
  • agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
  • astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o
  • influenza nei confronti dei tesserati e tesserate, specie se minori;
  • contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati e tesserate, in particolare se minori;
  • evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati e tesserate, in particolare se minori;
  • promuovere un rapporto tra tesserati e tesserate improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
  • astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;
  • porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire
situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro
che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero
loro delegati;
  • comunicare e condividere con il tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi,
illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata
la loro cura ovvero loro delegati;
  • astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il tesserato minore, anche mediante social network;
  • interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino
situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazionidel ASDimpiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
  • segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
  • dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
  • sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati e tesserate;
  • conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
  • astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei
tesserati e tesserate minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;
  • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni   del ASDsituazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
 

     8. DIRITTI, DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI:
Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico degli atleti:
  • rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
  • comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di
collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità diraggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente
confrontandosi con gli altri atleti;
  • comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
  • prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;
  • rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
  • rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
  • mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
  • riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero ai loro delegati;
  • evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
  • astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale
    o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni   del ASD
  • segnalare senza indugio al al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni   del ASDsituazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
 
 
    9.TUTTI I SOGGETTI DESTINATARI DEL PRESENTE CODICE DI CONDOTTA SI IMPEGNANO A:
  • rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutti i tesserati coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione. All’istruttore tecnico, lavoratore o volontario, si richiede un comportamento civile e antidiscriminatorio teso a non ignorare, facilitare o anche collaborare tacitamente in attività che implicano un’ingiusta discriminazione nei confronti dei tesserati;
  • attenersi alle regole in tutte le fasi delle attività;
  • incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, e lo spirito di collaborazione;
  • non assumere o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, genitori, direttori di gara, membri dello staff o qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività; non tollerare o partecipare a comportamenti dei minori che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza fisica e/o mentale;
  • sostenere e applaudire sempre gli sforzi dei giovani atleti e valorizzarli a prescindere dai risultati sul campo, promuovendo la cultura del lavoro e del divertimento;
  • trasmettere serenità, entusiasmo e passione;
  • educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione;
  • aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori;
  • rispettare il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti i tesserati al di sopra ogni altra cosa;
  • combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori;
  • ascoltare i bisogni, le richieste, le preoccupazioni di tutti i tesserati;
  • non umiliare o sminuire i tesserati o i loro sforzi durante una gara o una sessione di prove;
  • non agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
  • non sfruttare un minore per un tornaconto personale o economico;
  • non avere atteggiamenti nei confronti dei minori che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
  • non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con tesserati di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto;
  • non avere relazioni con minorenni che possano essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
  • non consentire giochi, frasi, atteggiamenti sessualmente provocatori o inappropriati;
  • garantire che tutte le attività siano adatte alle capacità, all’età, alla maturità fisica ed emotiva, all’esperienza e all’abilità dei tesserati, in particolare degli allievi minorenni;
  • lavorare insieme agli altri componenti dello staff per tutelare e promuovere gli interessi e il benessere di ogni tesserato;
  • non compiere mai abusi fisici e non infliggere punizioni o castighi che possano essere ricondotti ad un abuso fisico;
  • intessere relazioni proficue con i genitori dei tesserati minorenni al fine di fare squadra per la crescita e la loro tutela;
  • accertarsi sempre che i minori siano adeguatamente sorvegliati e che le gare e le attività in trasferta siano sicure;
  • garantire che la salute, la sicurezza e il benessere dei tesserati costituiscano obiettivo primario rispetto al successo tecnico-sportivo o qualsiasi altra considerazione;
  • organizzare il lavoro, il luogo di lavoro e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
  • rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili i quali devono essere sorvegliati, in modo tale da garantire la privacy dei minori;
  • evitare di fare per i minori attività di carattere personale che essi stessi possano fare da soli;
  • garantire che qualsiasi trattamento di assistenza sanitaria (ad es. visita medica, assistenza post infortunio, trattamento fisioterapico), si svolga in modo aperto e in ambiente supervisionato, piuttosto che al chiuso o in privato e sempre con la presenza di un soggetto terzo (altro tesserato, adulto);
  • evitare di passare del tempo da soli con i minori lontano da altri soggetti;
  • non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività e, al termine delle stesse, accertarsi che lascino l’impianto sportivo accompagnati da un proprio genitore o da una persona autorizzata, qualora i minori non siano stati preventivamente autorizzati a lasciare l’impianto autonomamente e senza la presenza di un adulto. Ogni autorizzazione deve essere debitamente sottoscritta dai soggetti esercenti la responsabilità genitoriale sul minore;
  • non utilizzare i social media in maniera inappropriata, non coinvolgere i minori nelle conversazioni private sui social media e non pubblicare mai commenti o condividere immagini che potrebbero compromettere il loro benessere o causare loro danni;
  • non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media personali o del club/organizzazione, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale prodotto;
  • segnalare eventuali dubbi sulla sicurezza e sul benessere dei tesserati rivolgendosi al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD, in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva;
  • consultare il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD in caso di dubbi sulla partecipazione dei tesserati in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva ed in caso di necessità per favorire l’inclusione sportiva degli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale. 

 
         Mesagne, 27/08/2024                                                                                                         
                                                         Il Rappresentante legale